On gennaio 4, 2006, in Senza categoria, by prepapero

Sempreverde.


non c’è ragione per stare così bene, ridere così tanto e trovarsi nel mezzo della pianura su una macchina che corre e va, sola e va, scappando da Milano verso il mio piccolo paese, un puntino nella mappa del mondo, un mondo dentro quel puntino.

Musica Reggae e tepore di casa, the e lenticchie… nebbie fuori ma dentro è un’altro discorso.
gira gira la punta del compasso e disegna su un foglio un progetto grande – bianco il foglio – nera la grafite.
Mi si confondono le preposizioni semplici. La notte sogno di parlare in lingue differenti e di mischiarle… alcuni amici se ne andranno presto, già in ritardo, e si servono doppio al piatto della vita. Li vedo nella luce del pomeriggio e penso che deve andare così, come non si può riavvolgere un nastro mille volte e riportarlo esattamente nello stesso punto. Noi, figli della marea, abbiamo l’occhio allenato ai flussi d’acqua, si alza e si abbassa. A volte ti lascerà in mutande. Altre ne avrai fino al collo e rischi di non respirare, sai come andrà. Un nodo più difficile da mandar giù o da buttar fuori. Il bus 54 corre su Carrer de Collblanc, passa davanti a una casa che non è più la sua, la mia di mille notti e milleduecento chiaccherate e film sul divano marrone… non sarà più il nostro ritrovo di riso e piselli a mezzanotte senza che nessuno si scandalizzi, di feste e di cannucce lunghissime nei bicchieri colorati.

Te ne andrai presto, caro amico, sarà il mio arrivederci il tuo biglietto di prima classe sull’aereo che fa il giro del mondo … uno scacchiere così grande che non riesco a mentirmi dicendo che sicuramente ci rivedremo. I passi saranno cancellati dalla prima bufera, altre facce altre birre alzate nello stesso modo… altre donne altre esperienze.
Continuerà a suonare una musica scorrevole i nostri pensieri in sincrono, senza latitudini… senza confini.
Sempreverde.

 

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