On novembre 16, 2005, in Senza categoria, by prepapero

Notte e cappotto


Notte e freddo, freddo Milano. Fredda la nebbia nei capoluoghi di provincia.
Si allargano le ali e si allarga anche il gatto. Gatto nella nebbia, gatto senza scopi.
Entrando dalla porta si potrebbe dire "ebbhé" ma invece non lo si dirà. E questo é un omaggio.
Pooi vediamo con piccola precisione si potrebbero rimarcare colla matita le ore che mancano al prossimo treno.

New Zealand -> Hong Kong

Oramai faccio scalo qui, siamo arrivati a questo. Volevamo arrivarci? Difficile dirlo.
A volte, anzi sempre, le cose che sembrano difficili e incomprensibili -soprattutto a livello sociale- si riducono schematicamente a cose già viste, cose antiche e schematiche, semplici e dritte; per in definitiva (un attimo prego) poter concludere con le stesse regole a cui si rifacevano saggiamente i nostri avi, le leggi scritte nel silenzio. Concludere usando quelle regole non scritte ma fortemente volute.

Concludere, quindi, trattati interi firmati in fredde mattine di sole. Che tempo faceva il giorno del Trattato di Versaille?
Ve lo siete mai chiesti?
Interessante, tranquillamente interessante.

Lo studio, pensavo ieri, può portarti a chiederti chi sei.
Arrivi a punti in cui ti rendi conto che stai parlando delle cose che ponevi come obiettivi un giorno, ora … ora ne parli come cose viste, provate sulla tua pelle. E la prendi calma, la prendi serena. Un po’ é triste vedere la gente che é rimasta a terra, la malinconia la combatto cercando di portare più gente possibile a bordo, finché posso. Domani sarò a Bologna coi miei, sarà un grande passo.

Piccoli paragrafi crescono.
Scritto apposta per Te.
E questa Italia continentale dove la mettiamo?
Oggi sul treno per Milano i ragazzini che escono dalle superiori e parlano scherzano, prendono il cellulare e chiamano gli amici.
Giocano, un giorno cresceranno e faranno  -con tutta probabilità- i discorsi di Giovanni stanotte.

Per esempio, ma tu ti sei mai chiesto/a Perché i nonni ti fanno Sempre gli Stessi Discorsi?
Ci sarà un perchè. E perché tu pensi sempre "mi che ppalle a me non verrebbero mai in mente certe cose".
E invece é possibile che anche a te verrebbero – e verranno- in testa quei discorsi dopo una vita intera passata e spesa.
Stanotte Milano, trovo lavoro, davanti a voi un mondo di possibiltà si apre dinnanzi al nostro rinnovato Stefano in patria.
Trovare un lavoro del genere alla mia età?
Pensiamoci, per un po’, ho gente da sfamare.

Milano, chissà mio fratello che sta facendo.
Quel pazzo scatenato… ieri notte abbiamo riso troppo.
Il gatto Pru gioca e si diverte. Lo trovo interessante. Mi fa male un pollice.
Perché tanta gente parla se non ha nulla da dire?
Un post, questo, pieno di domande.
Mi bruciano gli occhi.
Maledizione perché me ne sono andato così lontano da casa?
Solo per poter tornare?

Mad Professor – Elastic Plastic

Saluti, anche da Horace Andy.

 

5 Responses to “”

  1. DeaLuna scrive:

    Scrivo una cosa che ho detto ad una persona molto importante per me.

    Spesso sono più importanti le domande delle risposte.

    E’ bene chiedersi della storia.

    Di noi e della nostra storia.

    Di noi.

    E’ bene chiedersi.

  2. Linderin scrive:

    in teoria dovrebbe significare fratello, in pratica non lo so

  3. anonimo scrive:

    ahhhh… mo ho capito!! :D

    ho passato un po’ di tempo con gli occhi O_O cercando di capire cosa volesse dire il tuo commento!!

    ma nn hai controllato prima di fartelo ?

    saluti

  4. anonimo scrive:

    e non ti sei mai chiesto il perchè, a volte, pensi a una persona, cosi, per caso..e quella compare. che strano.

    sistren

  5. dahype scrive:

    bellissimo… quando capita é segno delle Stelle.

    Saluti sulle note di Pow R. Toc H. , Pink Floyd

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