On marzo 29, 2009, in Senza categoria, by prepapero

High on Bidis



Ci sono molti titoli che mi sono venuti in mente durante questi parchi giorni passati al caldo e alla brezza delle campagne del Rajasthan ma non me ne sono segnato nessuno. Passare dalla vita interna, nelle case, negli uffici, nei bus, alla vita sempre all’aria aperta, perfino di notte e’ una rivoluzione nell’inconscio. Qualcosa dentro di me soffre per il tremendo cambio che l’altra parte di me tende a dissimulare con disinvolutura e fierezza. Quanto mi sta servendo tutto cio’? Quanto in realta’ mi piace?

Vivo in questi giorni in una piccola fattoria a quindici km da Jasailmer, ai confini con il Pakistan. Due famiglie di agricoltori crescono il grano e ora, a fine marzo, lo mietono sotto il sole cocente. Tutti hanno un gran sorriso, gli occhi neri che luccicano e la pelle nera nera. I bambini sono vivissimi e saltano corrono e ridono, soprattutto ridono per qualsiasi cosa.

La sera, quando cala il sole non c’e’ la luce delle lampadine a tenerci compagnia: iniziamo a chiaccherare senza piu’ vederci e si canta, si raccontano storie sul deserto e sulle stelle, cosi tante… qualcuno stappa una birra calda, il massimo della trasgressione da queste parti. Luna con la sua famiglia presto finira’ di mietere il grano e tornera’ al villaggio, continuera’ a tagliare il marmo per costruire altre casette color oro, distintivo di questa arida terra di confine.

 

 

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