On gennaio 22, 2009, in Senza categoria, by prepapero

Ha senso scrivere che non ci sono parole per descrivere?
Camminare ancora una volta -nascosto – in una barcellona che torna a voltarmi le spalle e mostrarmi le sue albe peggiori. Come anni fa, in un curioso circolo che si chiude, si compie. Ció che non si compie -per ora – sono io, che mi trascino un sacco carico di foto rinsecchite e demodé. Ingoio i vostri mercoledí da leoni e i giovedí carichi di aspettative. Sulla groppa di un’indomabile vita, la fiera, il caldo, l’aguzzo e il freddo. Nei sogni mi scordo della destinazione dei miei viaggi e mi perdo in grandi stazioni d’autobus squallide e tristi… c’è sempre un treno da perdere, a qualsiasi ora, in ogni stazione. Ma non divaghiamo.

Forse è arrivata l’epoca piú dura, l’ora delle lacrime di cristallo spezzato… avvolte da cosí tanta tenerezza che le rende ancora piú malinconiche. C’era e non c’è, non ne è rimasto nel piatto che abbiamo leccato fino a ieri. Oggi è un giorno nuovo, bellezza, e c’è da far saltare il tavolo e le carte, mandare tutto al diavolo e infilare il cappotto scuro, infilare la porta e andarsene, lasciando solo un buon ricordo di sé.

Fa cosí male, a volte, che nemmeno io ci credo.

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