On novembre 13, 2006, in Senza categoria, by prepapero
La preda

Paesi vittime spazzati via dall’onda del progresso.
Voci volti venti parole case strade, botteghe che chiudono per fallimento, disperazione foglie morte, nessuno per strada, troppa gente altrove segue miraggi di progresso tecnologico a macchia di leopardo dalle dinamiche perverse che fa noi sempre più poveri tecnologici ed altri sempre piú poveri punto.

Viuzze che non sembrano nemmeno appartenere alla cittá, un grande magazzino carico di mobili vecchi, carichi di polvere, pieni di tempo. Un giovane austriaco sgranocchia patatine guardando a mozzichi la tv accesa in un angolo, una delle tante tv ammassate.

Vento freddo, vento e freddo, tremano i vetri sugli infissi vecchi di secoli, che hanno visto le invasioni arabe salire dal Maghreb, corrono i piccoli Bus del Barri e trotterellano, volteggiano quasi nei quartieri, portano a spasso vecchiette paralitiche che svengono per la folle forza centrifuga e sventolano a bandiera aggrappate con le unghie e la pensione alla barra del bus.

La gente acquista droghe psichedeliche da anatre in pensione, grandi animali di peluche occupano la via, le macchine sbandano per evitarli, sono uomini-pubblicitá in preda a crisi d’astinenza dovute alla mancanza di un lavoro fisso.

Sul marciapiede passeggio Io, che vivo tutto questo, leggo "Gomorra", traduco pensieri e faccio fatica a parlare.

Non guardate me, io sono il narratore e non sono onniscente.

(note : Litfiba – Tziganata dall’album "Aprite i vostri occhi")

 

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