On febbraio 19, 2006, in Senza categoria, by prepapero

Monoauricolare


Cosa mi succede?
Fisso gli oggetti in movimento alla fermata del bus.
Sopra, nel cielo, mille realtá chiamate Nuvole coprono il capo alla cittá, stracciate dal vento.
La pioggia é venuta nella notte e se ne é andata senza calze.
Ho fame, sará una sindrome da Domenica Cristallina senza voglia di parlare.

Trovo molecole nella musica che fluisce… sembrava fosse passato, sembrava fosse finito, sembrava occasionale, sembrava provvisorio, sembrava un attimo di distratta inquietudine, sembrava il sangue che correva troppo veloce,

[soffio]

rigetto i tentativi di rimettere ordine in questa stanza caotica in cui tutti entrano ed escono, non si ricordano di togliere le scarpe e si lamentano, vorrebbero chiudere le finestre perché fa troppo freddo o troppo caldo, entra il pulviscolo che scoppia dal tappeto che la vicina sta sbattendo all’aria aperta, il cielo é grigio, ripeto, il cielo é grigio e marcio, sale il vento che cerca di smussare i vertici dei palazzi gialli del mio quartiere, telefono a gente, c’é un telefono nel bagno, si siede sul water e risponde, telefono ed é notte, dovrei sdraiarmi e prendermi la testa fra le mani, per non farla scappare, mente e ossa, ossa e terminazioni nervose, nell’ombra funziona lo stesso, non si spezza la realtá é piú elastica di quanto sembri se ci giochi, e giocare con se stesso parlare guardando gli angoli, parlo con la mia voce, nascondo le piste, butto le briciole nel fosso, dietro l’angolo una voce chiama il mio nuovo nome, le cose a cui non pensi mai, gli oggetti che fanno luce, crescono il vetro e le pietre con i secoli, i canali di Venezia, la fetida acqua che ci scorre, l’acqua ferrosa del mio bagno che lascia macchie rossicce sulla tenda, a mani nude riparare un tubo, stringerlo e il silenzio si prende gioco degli spazi.

clan clan clan

[passi]

Primissimo piano dei miei occhi.
Guardano a destra e a sinistra, ritmicamente.

 

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