On novembre 27, 2005, in Senza categoria, by prepapero

Per un panda


Oggi tornando dall’ufficio.
Ore 21 a piedi per Barcelona, fiumi di gente accartocciata nei cappotti che va allo stadio.
La partita é imminente. Gente che corre negli sprazzi di luce arancio, Rambla Badal incrocia Avenida Madrid, lí c’é il maggior afflusso.

Stefano pensa ma non troppo, canticchia e trotterella verso una cenetta, verso l’appartamento termoriscaldato e qualche amico che sicuramente lo verrá a trovare. Arrivo ai cassonetti della spazzatura, c’é la solita gente la domenica sera, gli stessi sudamericani che rovistano nella spazzatura cercando qualcosa che sicuramente rivenderanno al miglior offerente, tirando avanti un’altra domenica uguale e diversa.

Solo noi studenti erasmus e gli immigrati possiamo fare queste cose, non abbiamo niente da perdere, tutto da guadagnare.
Siamo i nuovi topi, le nuove zecche morbide della cittá, ci nutriamo di ció che gli altri non vogliono piú per un lutto, un vezzo o chissá che.

Il gruppetto davanti al contenitore dell’immondizia é formato da giovani uomini in giacche a vento scure mezzeaperte, il vento ne solleva i lembi.
Accanto a loro dei sacchetti di plastica pieni, il loro bottino probabilmente.
E uno di loro, quello accanto ai sacchetti, sotto il braccio sinistro stringeva un panda di peluche di cui vedevo solo il sedere.
Un peluche, un peluche trovato nella spazzatura per i suoi bambini.
Tornato a casa li vedrá accendersi di gioia per il loro nuovo compagno di giochi e i loro occhi brilleranno come fanno solo quelli dei bimbi.
Forse gli fará fare un giro in lavatrice prima di mostrarglielo.

Questa é per lui, per il suo grande cuore e per una realtá che cosí é in qualsiasi modo la guardi.
E per me, che camminando ho sentito il cuore farsi come un’oliva e che arrivato a casa ho scritto queste parole.

Salute gente, salute.
Stéf

 

1 Response » to “”

  1. AnaisLost scrive:

    Qui fa tanto freddo amico mio e le tue parole, come sempre,scaldano.Grazie.

    Ti abbraccio.

Siti per blog