On novembre 5, 2005, in Senza categoria, by prepapero

Aspettando Alberto,


[Uso solo il tasto della linea, solo quello, gli altri li potete togliere]
Stanotte litigo un po’ con Splinder.
Aspettando Alberto dicevamo… dunque siore e siori abbiamo nell’angolo uno Stefano in un buon giorno dei suoi, medio capello, medio capello blanco y taaaaalll … ed é un mio piacere siore e siori presentarvi all’altro angolo il MondooooOh!!

(Io parlo) Tutti lí, compressi, tutti nell’angolo, scalpitanti, tutti correndo e strisciando, la gente che sullo scooter parla al telefonino, le ragazze i ragazzi le varie case e piazze della Cittá. Immagina tu, ecco (qui cambierei tono di voce) tutti lí ad aspettare TE. (mi vedi?)

(la camera gira, ruota su se stessa di 90 gradi, apre sul lungo corridoio all’aperto dietro la UPC: lunghe panchine di cemento armato, lunghissime e quadrate sotto il sole, cielo aperto, caldo)

La camera spazia spazia e si perde nel cielo con un moto a spirale ascendente.

Dita congelate.
Il Km5 a Torino, sto per tornarci in visita siore e siori.
Eh eh
Stavolta per un motivo ben lieto…

Sapete, mi ricordo il sogno di stanotte.
Ho sognato di un grande terremoto, grandi onde di movimento scuotevano la terra e aprivano grandi crepe.
Colpa del mio letto a baldracchino? Probabile.
Sotto l’effetto del Nero D’Avola mi sono chiesto qual era la sensazione che associai a questo sogno.
Sensazioni di stupore, liberazione, paura e sorpresa per il nuovo, suppongo.
É capitato un terremoto in piena notte. Io ho sognato di stare in un bagno e sentire un terremoto.
E questa notte quando il suolo ha sobbalzato sotto i miei piedi non posso dire di essere stato tranquillo.

Non sono poi cosí male come mi dipingete, suvvia.

 

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