On aprile 28, 2009, in Senza categoria, by prepapero

In un internet point microscopico, con un anglosassone alla sinistra che massacra la tastiera al ritmo di due cento lettere al secondo e alla mia destra un indiano che sbircia di continuo sul mio monitor. Ho dovuto anche aprire Internet Explorer per scrivere, giusto per farvi sapere che mi faccio in quattro per voi :)

Pune. Pune e’ una citta’ che non sembra india, quell’india puzzona e sfortunata che ho visto finora e a cui mi sono tanto affezionato. Passando in macchina attraverso la citta’ vedo la gente che dorme ai bordi delle strade sdraiati sui sacchi di yuta. A pochi chilometri, a volte a poche centinaia di metri turisti come me spendono centinaia di rupie per vestiti, gioielli, succhi di frutta e cibi bio. E’ l’India degli schiaffi e delle carezze vellutate. Pune o Puna o Poona corre verso il progresso, verso Bombay che non e’ poi cosi’ lontana e si ritrova nei centri commerciali, negli incroci affollati e a spasso si vedono tante ragazze vestite all’occidentale. Addirittura, in un parco, ho visto delle coppie di ragazzi abbracciati. Cose dell’altro mondo.

In tutto questo il futuristico Osho meditation resort pare un’oasi, una bolla perfetta, costosa, verde di alberi e giardini Zen, laghetti e statue del Buddha. L’immenso Auditorium, una piramide nera gigantesca spunta da una piscina dal fondo nero e dall’acqua cristallina e immobile. Un posto per la meditazione, un posto in cui il silenzio e’ cosi’ profondo che e’ facile sedersi e chiudere gli occhi.

 

 

3 Responses to “”

  1. anonimo scrive:

    medita per me, sté.

    *

  2. anonimo scrive:

    ho sempre indosso il tuo ciondolo, ti arrivera’ qualcosa, non credi ? :) )

    L’Autore

  3. anonimo scrive:

    mi fa davvero piacere che lo porti, io se potessi porterei la tua tazza baffuta pure a lavoro :) )

    besos y abrazos

    *

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