Le cose come stanno
E’ arrivata l’ora, l’ora di spogliarsi di tanto vetro fumé e di tanto togliere gli spigoli, i contorni i nomi e le facce.
E’ ora di dire le cose come stanno.
Cosa ne uscirá? Non lo so.
Sará bello? Non ne ho la pretesa, ma sará vero, vivo e senza limiti. E questo è sicuro.
Seduto sul cesso ho pensato: " Ma ho davvero bisogno che queste persone mi amino?".
Il piú bell’abbraccio l’ho dato stanotte, un abbraccio che avevo schivato mesi fa, pur sentendolo.
Ho abbracciato una palma, una palma di Rambla Raval, vicino casa mia. E mi sono sentito proprio bene, ho sorriso, anche l’albero ha sorriso.
Las cosas, que NI PINTADAS, cari amici.
Ho comprato un biglietto sola andata per l’India, amici.
Miano – Delhi. 15 Marzo.
Cosa faró? non lo so. Non lo so esattamente, ma sará forte e intenso e duraturo.
Il viaggio in India, fino a pochi anni fa ci pensavo seriamente e dicevo che prima di morire ci dovevo andare. E ora è realtá.
Leggere tutta la notte un grande libro appoggiato or ora sulla scrivania?
Uscire dalla stanza, sul
Appunto mobile:" noi artisti cerchiamo di descrivere le sensazioni che ancora non abbiamo saputo sentire appieno. Arriveremo al punto ultimo in cui la nostra funzione sará esaurita e non ci sará piú niente da dire. "
va vivi e diventa…
sarei tentato di non credere alla tua banale ricerca d’ispirazione e quel velato autocompiacimento solo per il gusto di vedere la tua espressione. ma la tenerezza dell’immagine degli abbracci fa passare la voglia di provocare.
sarei tentato di non credere alla tua banale ricerca d’ispirazione e quel velato autocompiacimento solo per il gusto di vedere la tua espressione. ma la tenerezza dell’immagine degli abbracci fa passare la voglia di provocare.
grazie per i commenti!