On febbraio 5, 2009, in Senza categoria, by prepapero

Queremos Paz…


Sono le undici, è una bella ora per scrivere.
E forse -di bello- oggi c’è stato solo questo.

Oggi voglio dedicare questo post a un gruppo, a un album che ho sempre adorato.
Loro sono i Gotan Project e l’album è "La revancha del Tango".
Iniziai ad ascoltarlo grazie a una amica, Paola. Lo mise il giorno che io le diedi un massaggio shiatsu. Il mio primo massaggio. Era un pomeriggio caldissimo d’estate, c’era questa musica che si fondeva nell’aria, incenso. Una Torino afosa giú, quattro piani sotto, respirava a fatica spostando le tende.

Lo ascoltavo e ancora non sapevo lo spagnolo, non sospettavo che quell’album sarebbe diventato parte integrante della colonna sonora della mia vita. Iniziai a capirlo poco a poco, quando giá sedevo nella mia prima microstanza spagnola.

Sono musica e ritmi inconfondibili, sono sensazioni che o le hai o non le hai addosso, dentro, tatuate. Quella malinconia dolce dolce che ha l’emigrante, chi scappa da casa e gli resta nel cuore un angolo di terra che ha dovuto abbandonare. Andarsene, partire… buttarsi tutto alle spalle per ritrovarlo piú in lá. Cantare di Santa Maria del Buen Aire stando in Spagna, guardando la cartina del mondo al contrario (al revés).

[E' la luce fioca che illumina la mia st[anza di oggi, cinquefebbraioduemilaenove, una luce che non chiede niente, solo dá. Ops, una chiamata. ]

E ora: un momento in libertá.


Notte d’inverno, carico torno a casa, piatti commensali fluo si scambiano occhiate. Assieme ceniamo sulla mia bara vuota. Fitta inattivitá indigesta. Un callejón sin salida. Un billete. Non riesco a vederla come una vacanza. Colleghi. La finestra del bagno sempre aperta e il vento freddo in faccia. Dei fiori arancioni che non sanno se vivere o morire. Gli spacciatori all’angolo sotto casa mia. Li’ vicino c’è una costruzione e forse hanno trovato dei reperti. Alle dieci del mattino per strada si incontrano vecchi e storpi. Primavera… Agra e i suoi templi. Giorni cosí, giorni mejor. Il proprietario di casa è tornato da Londra e ha usato il mio cestino come secchio per la vernice. "l’ordine è disordine con scarsa fantasia" dice una cartolina. Odore di funghi in casa. Il letto sfatto le coperte ammucchiate. Il the è giá pronto. Sono ancora le undici. E allora tutto è a posto.

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