Orgoglio Italiano
(si fa per dire)
Nel giorno in cui ricorreva il 70esimo anniversario del bombardamento di Guernica (Gernika in basco) perpetrato dall’aviazione italo-tedesca, bombardamento che fece centinaia di vittime (che si dirá fra 70 anni della guerra in Iraq?)
e nel giorno in cui Emergency lasciava l’Afghanistan cacciata nei fatti dal governo afgano nel totale disinteresse del governo italiano
io mi sono sentito profondamente orgoglioso di essere italiano, di avere cittadinanza italiana e di avere radici in quel Paese cosí bello, cosí famoso, cosí fashion, cosí sempre piú vostro e non mio.
Per chi non ricorda ( o fa finta di non ricordare)
link
e
link
If you enjoyed this article, please consider sharing it!
Di pensieri me ne vengono tanti, e sono tutti incazzosi e desolati. Ma siccome voglio continuare a sperare che l’ultima parola non ce l’avranno né gli eserciti sui campi di battaglia né gli eserciti di indifferenti che mentre il TG dà il quotidiano elenco dei morti continuano a mangiarsi la loro bella pastasciutta con la pummarola, ti lascio le parole, sempre attuali, con cui Italo Calvino conclude Le città invisbili. “L’inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n’è uno, è quello che è già qui, l’inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l’inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e che cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio.”