Arriva fino al mare
Chinati e tocca il cielo, la luna nel quartiere piú perdido de toda Barcelona.
Ritornerá, lasciala scorrere, scorrere tra le tue dita umide di pioggia. Mi sento a casa, é una settimana che piove e piove e piove.
La mia pelle assorbe le gocce sotto il cappello da pescatore che ha preso l’odore di altri maledetti capelli.
Ormai ti snobbo e faccio male, ti urto e non dovrei ma son fatto cosí. Mi resta solo il tempo per pensare quanto in fretta non ricordo piú nemmeno chi sei, cosa abbiamo fatto assieme e perché di tanto in tanto mi trovo a perdermi nei tuoi ricci.
–Un giorno per avere e dare quel che c’é–
Non importa, non faccio sconti sulla mia persona. Le energie mi chiedono piú libertá e faccio di tutto per soddisfare i miei diritti.
Mi duole lo stomaco.. maledetta Ginebra… liscia e calda… prima e ultima volta in una casa okupe spagnola.
C’é da rendersene conto.
Mani giunte abbracci per gente che se ne va… gente che manca all’appello
Vi sono vicino.