Delirio, ore 20.
Mi é marcito un biscotto in bocca e sento il suo sapore acidulo ricordarmi che ora é.
É tardi, la gente lo sa.
Il cuore batte forte, rimbomba per tutta la vita. E la voce non ce la fa nemmeno a starci dietro a queste note,cosí malinconiche, cosí perfette. La notte mi sogno e tremo, farfugliando sussurro dei numeri polverosi in tutta fretta, qualcuno sta camminando dietro la mia testa -nel corridoio alle mie spalle- e scorre come la polvere davanti alla luce. Vedo i suoi piedi e li riconosco. Ma il giorno é cosí lontano, cosí differente, come un prato al sole con vecchi bicchieri gettati lí e lasciati lá da qualche personaggio piú sbadato degli altri che ha lasciato cosí una sua orma indecente, sul prato. E il sole lo coccola quel prato, lo ama con i suoi caldi raggi cristallini.
Oggi sento il dovere di ricordare un’anno fa.
E il ricordo é una barca colorata e sfumata, sfumata nel tempo.
Stelle.
Pare un secolo fa.
Fabrizio De André – Ho visto Nina volare
..chissà se ti ricordi della sis..volevo darti un salutino..tieni: “ciauz”..preso?
..sono sistren..